Speravamo si trattasse di una partenza falsa e invece era vera la notizia dell
ultima corsa di Pietro Mennea. Fino alla fine della sua esistenza è stato troppo veloce per noi e la sua scomparsa ci ha lasciati sbigottiti, increduli, perché per i ragazzi della nostra generazione, nel nostro immaginario, leroe sportivo più amato dagli italiani doveva essere immortale e restare sempre giovane. Invece, dopo i trionfi alle Olimpiadi (con una rimonta mozzafiato) e il record mondiale stellare (impensabile al giorno doggi un primato di un bianco nella velocità, che duri poi più di 17 anni
.), anche per lui sono arrivati i giorni del ripensamento e della riconversione. Dopo labbandono delle piste, anche se non si è mai fermato, si è reso conto che non faceva per lui la carriera di allenatore, per cui si è tuffato con lo stesso impeto agonistico nella società civile, conseguendo ben quattro lauree( in Giurisprudenza, in Scienze Politiche, in Scienze dellEducazione Motoria e in Lettere). Diventato a sua volta docente universitario, si è prestato soprattutto come uomo immagine (visto il seguito che ancora aveva a tanti anni dai suoi successi sportivi), per tante e tante iniziative promozionali a favore dei veri valori sportivi e morali in giro per lItalia e per il Mondo. Non possiamo non ricordare con gratitudine e riconoscenza la sua generosa disponibilità a intervenire qui a Trieste alla decima edizione dei Trials promozionali di Run for Fun (uniniziativa promossa da alcuni papà per coinvolgere in allenamenti e test atletici genitori e figli, in un clima di formazione ai valori dellimpegno, legati allattività sportiva). E rimasta storica la data del 04.04.04 di quella manifestazione, che aveva avuto un anticipo il giorno precedente con una sua conferenza organizzata per parlare ai giovani dei valori formativi dello sport. In quelloccasione emerse il percorso anche umano, oltre che sportivo, compiuto da Mennea: dalla spasmodica realizzazione di se stesso per arrivare ai suoi record, allapertura agli altri e alle iniziative promozionali e umanitarie promosse dalla sua Fondazione. Una vita sicuramente non vissuta invano, ma continuamente alla ricerca di nuovi stimoli e nuovi traguardi.
Citiamo le sue testuali parole:
Chiunque sia diventato un Campione nelle varie discipline ha dedicato alle stesse buona parte della propria vita, le ha affinate, perfezionate, condotte fino ai limiti estremi, analizzandole fin nei minimi particolari, inventando tecniche dallenamento, strategie che oggi possono e debbono andare a vantaggio e beneficio delle nuove generazioni datleti, affinché si produca quellevoluzione che ha condotto il genere umano ai vertici della scala evolutiva, rispondendo come io fermamente penso in qualità di credente, alla particolare missione imposta da Dio alle sue creature.
Ogni sforzo sarebbe vano, ogni progresso caduco, se non ci fosse la possibilità di trasmetterne i benefici e i vantaggi ai posteri. Vero è che ogni foglia, presto o tardi, dovrà pur cadere dallalbero: è nellordine naturale delle cose. Ma una foglia, finché è attaccata al ramo, ha lobbligo etico di produrre linfa per la pianta intera e quando cade la sua funzione non cessa affatto, perché, tornando alle radici, diventerà humus, concime, alimento indispensabile alla vita dellalbero al quale ancora, in altre forme, appartiene. E io, nella mia qualità di foglia che ha già vissuto il suo autunno atletico ingiallendo e necessariamente cadendo dal ramo per lasciare spazio a nuova fronda verde, volentieri mi presterò ad esser concime, come tanti altri colleghi, perché lo splendido albero dello sport rifiorisca in continuazione, offrendo i suoi benefici frutti allumanità intera.
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) Quando sei sulla vetta del mondo sportivo, di nuovo, prepotentemente, avverti il bisogno di superare te stesso, di tornare in pista a combattere per la vittoria, su altre pareti ad arrampicarti, per il gusto di scoprire se anche questa volta avrai ragione di essa o se essa avrà ragione di te: posso garantirvi che se lapproccio è questo, comunque vada, la vittoria e la vera soddisfazione non mancheranno.
Questo atteggiamento spirituale è alla base del successo. E ciò che comunemente viene detta passione ed è quanto io più di ogni altra cosa terrei a comunicarvi, per farvene compartecipi."
Ecco, questo è il testamento spirituale che ci hai trasmesso con affetto e commozione, caro Pietro: ora sta a noi cercare di esser degni delleredità che ci hai lasciato!
Marco Degrassi