02/10/2009
"Premio Gianni Astrei - Pro Life" alla regista Francesca Comencini per il film "Lo spazio bianco".
Venerdì 9 ottobre alle ore 12:00 presso la Casa del Cinema di Roma (largo Marcello Mastroianni, 1) l'onorevole Carlo Casini consegnerà il premio "Gianni Astrei" alla regista Francesca Comencini per il film "Lo spazio bianco", interpretato da Margherita Buy, Gaetano Bruno, Antonia Truppo, Guido Caprino e Salvatore Cantalupo. Il premio è stato istituito quest'anno dal Fiuggi Family Festival, dal Movimento per la Vita e dalla Biennale di Venezia per onorare la memoria del dottor Gianni Astrei. La cerimonia sarà preceduta dalla proiezione del film e dall'incontro stampa con Francesca Comencini e Margherita Buy.
Nella motivazione del premio, tra l'altro, si legge: “Forse, anche al di là delle stesse intenzioni della regista, il film dimostra una incontenibile forza della vita! Una vita che, anche se "imperfetta" riesce a riempire il vuoto di un'esistenza. un esempio di film laico che contiene una dimensione valoriale "condivisibile" nell’ambito di un territorio più alto, quello della "cultura della vita" che, come il film dimostra, appartiene all'umanità e non agli schieramenti”.
DI ANTONELLA BEVERE ASTREI
« Non ci sono poveri della Chiesa e poveri del Comune!» tuonava don Camillo! Tutti i poveri sono uguali. Anzi, mi si perdoni l’allegoria, talora i poveri del comune sono più uguali perché sono più poveri, privati anche di quella sentimentale, talora smielata dolcezza che viene elargita a piene mani tra i poveri della chiesa.
Maria, la protagonista de «Lo spazio bianco» è, per così dire, una povera del comune, colta, professoressa di italiano nelle scuole serali dove cerca di portare al diploma di terza media operai, extracomunitari e casalinghe; conduce una vita non agiata, resa ancora più difficile dalle strutture per cui lavora.
Teme le sdolcinatezze Maria, teme i bambini che catturano i pensieri dei genitori, teme di perdere la libertà in cambio dell’amore vero e si accontenta di surrogati, di incontri fortuiti dove ci si sente per un attimo meno soli. Anche le amicizie sono qualcosa che serve a colmare momentaneamente i propri vuoti, raramente a donare.
Poi però arriva una gravidanza, lui sparisce, gli amici rimangono, e aiutano: «Ma tanto, non hai dovuto fare tutto da sola nella vita?» Maria ha un suo codice di valori, va avanti, forte, apparentemente senza paura, cercando di limitare il danno confinandolo in un tempo prevedibile «…vi porterò agli esami non vi preoccupate ». La bimba nasce però prematura e rimane in terapia intensiva, tra la nascita e la morte, piccolo essere umano cianotico, incapace di respirare senza tubi, accarezzato attraverso l’oblò dell’incubatrice da una mano sempre più consapevole, sempre più materna. All’inizio il nome da esporre sulla culla viene rifiutato: «non vogliamo essere disturbate». Ben presto però la presenza nel mondo viene accettata e il nome con cui essere chiamata (vocata), tramite il quale accettare la vocazione alla vita, compare: Irene, nome atavico che lega la generazione del passato (è il nome della nonna) con la speranza di pace nel futuro. «Siamo state fortunate – dice un’altra mamma di neonato prematuro – le altre devono accontentarsi di un’ecografia, noi vediamo tutto in diretta».
Come a dire: «Nessuno, anche durante una gravidanza normale, fisiologica, desiderata, ecc…, ti assicura che il futuro sarà felice, che non succeda da un momento all’altro una disgrazia. Almeno noi vediamo il volto del nostro bimbo mentre cresce come farebbe comunque nel nostro ventre studiato solo da qualche ecografia.
«Vieni via Maria, stare qui è inutile!» «Ma se mia figlia non ce la facesse, chi mi ridarebbe questo tempo che avrei potuto passare con lei?» Proprio Maria, sola per scelta, per ideale, e per un pò di superbia, si trova a ritenere preziosa la compagnia fatta ad un altro da sé, piccolo piccolo, eppure più grande del mondo intero.
Non ci sono poveri del comune e poveri della chiesa: la Vita è Vita per chiunque, da qualunque schieramento provenga, da qualunque cultura parta. L’Uomo è Uomo, e il desiderio che l’altro ci sia rende ricca la vita.
Il premio «Gianni Astrei-pro Life» assegnato dal Fiuggi Family Festival e dal Mpv va al film «Lo Spazio Bianco», molto ben diretto da Francesca Comencini, per tutto questo… e perché a Gianni sarebbe piaciuto!
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