09/12/2008
Il Granduca di Lussemburgo non firmerà la legge sulla morte assistita.
Solidarietà espressa dal mondo sanitario e dallUnione Europea.
Il Granduca Henri di Lussemburgo ha annunciato che non firmerà il progetto di legge di depenalizzazione delleutanasia, già pronto in Parlamento per la seconda e definitiva lettura.
Il premier Jean-Claude Juncker ha proposto un emendamento costituzionale che, se approvato, ridurrà il sovrano a un ruolo puramente formale.
Tuttavia, le reazioni interne e internazionali sono favorevoli al Granduca, che ha ricevuto attestati di stima e sostegno, non solo dal mondo cattolico, ma anche prese di posizione del mondo sanitario lussemburghese.
I medici responsabili di cure palliative hanno inviato messaggi di preoccupazione. Il dottor Bernard Thill, del Centro Ospedaliero Emile Mayrisch, ha inviato un deciso appello al mondo politico, dichiarando tra laltro: Il messaggio alla società secondo cui i medici e il personale di cura hanno il dovere di occuparsi del malato sofferente fino allultimo non vale più di quello secondo cui i medici hanno il diritto di dare la morte ?
LAnil, lassociazione nazionale degli infermieri, ha lanciato un comunicato in cui chiede il diritto per ogni infermiere di rifiutare la partecipazione a un atto di eutanasia, per ragioni di convinzioni personali.
Questi appelli giunti dal mondo sanitario ricordano da vicino quelli già espressi in Francia recentemente; tra tutti, il chiaro rifiuto delleutanasia attiva espresso recentemente dalla commissione Leonetti ha spinto diversi osservatori ad additare i limiti del dibattito democratico, condotto nel granducato.
Dalla Francia è giunta una lettera aperta di cinque deputati cattolici in cui si saluta il coraggio del Granduca.
Il Granduca Henri è sposato e padre di cinque figli.
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